domenica 14 agosto 2011

La raccolta di silenzio del dottor Murke di Heinrich Böll (1958)


Giovane, intelligente, psicologo. Il dottor Murke lavora alla radio e, per passione, raccoglie … silenzi.
Il suo rapporto con la parola radiofonica – intermediato da un tecnico, ma padroneggiato con accuratezza e competenza – riguarda sia il significato lessicale, sia la valenza sonora. Attraverso l’intelligenza della sonorità, compreso il suo peso/valore temporale, Murke si prende gioco con ironia sottile di un intellettuale, famoso ‘opinion maker’, e del costume ipocrita della sua epoca.
Nel racconto di Heinrich Böll la specificità acustica del mezzo e del linguaggio radiofonico viene posta in evidenza, con i suoi ritmi, i suoi vincoli temporali e la sua oggettività tecnica. Una registrazione audio realizzata per la trasmissione radiofonica – e non solo – acquista una “rigidità” quasi scultorea; impone, nell’uso di una realtà istantanea ed immediata come il suono, una messa a fuoco dei parametri ed un’attenzione alle loro combinazioni e relazioni che giunge fino a porre la necessità di un progetto sistematico poterla gestire: la performance, e anche l’improvvisazione (resta sottinteso), comportano una lunga preparazione. E dopo resta, ‘quasi’ immutabile, come traccia storica.
Murke (Böll), inoltre, apre una finestra sulla curiosità per il suono della realtà che ci circonda, proponendo (alla sua donna e a noi) di ascoltare il silenzio e di registrarlo, ed associando la sensazione e l’idea di relax a questi ascolti.
E la finestra resta aperta ad ogni sviluppo.
Giulio Pirrotta
Heinrich Böll Racconti umoristici e satirici - Tascabili Bompiani XII - Bologna 2010